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Comunicazione

Una transizione ecologica possibile per l’Alto Adriatico, mare denso di economie diverse

di Francesco Antonich

vicedirettore Confcommercio Unione Metropolitana di Venezia

E’ stata accolta con grande attenzione e disponibilità la proposta di Confcommercio Unione Metropolitana di Venezia, lanciata in occasione del convegno Blue Economy si tinge di green, al III° Salone Nautico di Venezia, di approfondire il tema specifico dell’integrazione tra le diverse economie dell’Alto Adriatico, per garantire uno sviluppo sostenibile e competitivo della costa. Autorità di Sistema Portuale Adriatico Settentrionale, Comune di Venezia, Venezia Port Community, Conferenza dei Sindaci del Litorale Veneto, UNESCO, CNR-ISMAR hanno già dato la propria disponibilità a integrare nei diversi momenti, percorsi e tavoli già attivati, il dialogo tra le diverse economie della costa metropolitana, dal Tagliamento al Po, per ideare e far condividere iniziative e progetti di transizione ecologica inclusivi. Favorire percorsi, non prettamente politici, ma piuttosto tecnici, per condividere saperi, competenze ed esperienze tra soggetti pubblici, rappresentanze economiche, includendo il contributo della ricerca scientifica e dell’UNESCO, per poter dare un contributo a comprendere e a costruire il futuro, alla comunità imprenditoriale e cittadina e, per quanto possibile, al ruolo di Venezia Capitale Mondiale della Sostenibilità.

La costa veneta è un ambiente particolarissimo in Europa per la densità di attività umane diverse, ma strettamente connesse, ora simbiotiche, ora in conflitto, con la natura stessa del territorio. Una realtà percepita come difficile complessa e complicata, ma che, con la valorizzazione del patrimonio di asset quali sono le diverse economie che tra loro interagiscono, vuole proporre una prospettiva competitiva e propositiva ad territorio che vuole  tornare ad unire l’Adriatico, Mare Metropolitano, al Nordest. Ma vuole anche una transizione ecologica che faccia di un’area percepita come complicata, critica, spesso conflittuale e complessa, un’occasione per costruire insieme una costa completa, densa perché ricca e varia di economie e perciò capace di produrre beni e servizi  con sostenibilità ad alto valore aggiunto. Complementarietà tra le economie, rete di attività, competenze e saperi, che vede nella portualità di Venezia e Chioggia, nella valorizzazione delle risorse balneari e ricettive, nella logistica e nella produzione di servizi ad imprese e persone un vero unicum. Una costa, e un retroterra metropolitano, dove la complementarietà dei contributi consente di rinnovare approcci, migliorare conoscenza e consapevolezza dell’eccezionale biodiversità imprenditoriale, tra economie storicamente compresenti o attualmente nascenti e proporre suggerimenti a chi spetta adottare decisioni, auspicando politiche forse più adeguate e velocemente applicabili con efficacia, che speciali. Si tratta di facilitare la definizione di un’agenda per quanto possibile completa per l’economia del mare Alto Adriatico, per altro aperta ad ogni ulteriore contributo, di competenze, metodi e di idee, ma anche con due punti di riferimento precisi: primo, la consapevolezza che vi sono grandi attese di un “attracco” puntuale e concreto sulla costa dell’Alto Adriatico delle potenzialità del PNRR; secondo, che solo decidere e fare bene e presto consentirà  a questa costa, con le sue  città, infrastrutture e località balneari, di perseguire l’atteso ed indispensabile ruolo da coprotagonista nel più complesso ambito della Blue Economy sostenibile del Mediterraneo e dell’Europa; altrimenti l’inazione ne orienterà il destino verso la marginalità rispetto al destino del Mare Nostrum. Una prima scadenza temporale per fare il punto è già individuabile: il prossimo Salone Nautico di Venezia del 2023, quando mancheranno solo sette anni al 2030, deadline del Programma per lo Sviluppo sostenibile sancito dalle Nazioni Unite.

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