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Comunicazione

Ferragosto tra alti e bassi: ristoranti pieni al mare, ma vuoti nelle città d’arte

Fipe Confcommercio seganala un’Italia a due velocità: con uffici e fabbriche chiuse e senza la massa dei turisti, le città d’arte fanno registrare un calo di fatturato tra il 30 e il 50% rispetto allo scorso anno  ed il 70% circa delle attività ha ritenuto più conveniente chiudere i battenti.

Più rosea la situazione nelle località di mare, dove non si trova un posto al ristorante fino al 24 agosto e le prenotazioni sono in aumento con punte del 50% rispetto al 2019.

Boccata d’ossigeno per le aree alpine e prealpine dove il mese di agosto si sta rivelando meno drammatico rispetto alle previsioni, grazie al turismo di prossimità e alla vicinanza dei valichi con la Svizzera e l’Austria: fatturati e occupazione sono all’80% circa rispetto al 2019.

La stagione è compromessa anche a causa dell’assenza dei turisti stranieri (a lamentarne la mancanza è il 97,4% dei ristoratori). La contrazione del turismo internazionale si traduce in una perdita di consumi nella ristorazione del valore di 3 miliardi di euro nei soli tre mesi di luglio, agosto e settembre. A destare le maggiori preoccupazioni tra gli operatori, particolarmente nel segmento luxury, è soprattutto la mancanza dei flussi turistici provenienti dagli Stati Uniti e dal Giappone.

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