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Comunicazione

#SicurezzaVera: pubblici esercizi come presidio di sicurezza contro la violenza di genere grazie a FIPE e Confcommercio anche nella Città Metropolitana di Venezia

(Venezia, 30 novembre 2021) – E’ stato presentato oggi, a Mestre, nella sede di Confcommercio Metropolitana di Venezia, il progetto nazionale siglato dal Gruppo Donne Imprenditrici di Fipe Confcommercio e la Polizia di Stato - Direzione Anticrimine, che vede Venezia tra le città aderenti a #SicurezzaVera. Il progetto consiste nella costruzione di una rete di esercizi pubblici, associati a FIPE Confcommercio, impegnati a prevenire gli atti di violenza verso le donne, vigilare su situazioni a rischio, valutare elementi di pericolo, promuovere la cultura del rispetto. 

I Pubblici esercizi nell’ambito metropolitano costituiscono una rete al servizio della collettività che conta in Città Metropolitana di Venezia oltre 5.600 imprese, che mobilitano poco meno di 33.400 addetti, delle quali 1.450 (25,6%) hanno come titolare o prevalenza nella compagine sociale proprio le donne. A questi dati vanno aggiunti anche quelli della provincia di Rovigo: 1.820 aziende, con  oltre 5.500 addetti e tra quali 446  imprese capitanate da donne, pari al 24,5%.

Si tratta dunque di un vero presidio che può contare, nel Veneziano su un pubblico esercizio ogni 150 abitanti e, nel Rodigino, di 1 ogni 129 abitanti e che il progetto #SicurezzaVera punta a valorizzare contribuendo anche a scardinare luoghi comuni e percezioni  non più coerenti con la realtà, come sottolinea la presidente del Gruppo Donne Imprenditrici di Fipe – Confcommercio, Valentina Picca Bianchi di Fipe Confcommercio:

“Troppo spesso i pubblici esercizi vengono dipinti come luoghi pericolosi. Luoghi nei quali si pensa che sia lecito fare avances spinte alle ragazze che servono ai tavoli, o nei quali un sorriso in più fatto da una donna che lavora dietro a un bancone viene subito male interpretato. Luoghi in cui si lavora fino a notte fonda e, spesso le donne, titolari o dipendenti che siano, chiudono le saracinesche rimanendo sole nelle città ormai quasi deserte. Noi vogliamo ribaltare questo stereotipo e rafforzare i nostri locali in presìdi di legalità e di sicurezza, nonché, creare una rete per promuovere e diffondere la cultura di genere. Per le dipendenti, le clienti e le titolari di aziende. E il primo passo per prevenire la violenza è quello di riconoscere i segnali di pericolo. Grazie al supporto della Polizia di Stato, insegneremo sia alle donne sia agli uomini a riconoscere questi segnali e insegneremo loro come reagire”.

A rimarcare il ruolo determinante dei pubblici esercizi nel garantire la vivacità, ma anche la sicurezza delle città e ancor più dei centri minori, dove spesso il bar, la pasticceria, la trattoria, rappresentano un punto di riferimento non solo tradizionale e storico ma anche familiare per la comunità e il Presidente di Confcommercio Metropolitana di Venezia Rovigo e della FIPE territoriale Massimo Zanon:

“Rispondiamo con grande senso di responsabilità a questa iniziativa nella consapevolezza dell’importante funzione sociale delle attività commerciali nelle nostre città. Non si tratta solo di un luogo dove promuovere una cultura: dove c’è una vetrina illuminata, dove c’è un negozio aperto, lì c’è un prezioso presidio di sicurezza per tutti, ma in particolare per le donne, e per le persone più deboli o momentaneamente in difficoltà.  Del resto il pubblico esercizio è da sempre un luogo di ascolto e di condivisione: con questo progetto i nostri imprenditori e i loro collaboratori, saranno appositamente formati e preparati dal personale della Polizia di Stato e potranno rappresentare un ulteriore punto di riferimento per chi cerca un primo, urgente ascolto e un primo affiancamento per contattare la Pubblica Sicurezza”.

Il progetto si sta presentando in questi giorni in venti città italiane e quindi si diffonderà  in tutto il territorio nazionale, con la partecipazione delle istituzioni, degli enti locali, delle associazioni.

Preme ricordare che #SicurezzaVera, si muove all'interno della campagna “Questo non è amore”, attiva dal 2016 e diventata un’iniziativa permanente sviluppata dalle Questure con la quale la Polizia di Stato aiuta a far emergere le situazioni di violenza di genere: fenomeno complesso che non può essere affrontato solo con strumenti normativi, ma che richiede campagne informative e strumenti di analisi degli episodi delittuosi che possano rendere più efficaci le azioni di prevenzione e contrasto.

 

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