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Comunicazione

“Lavoro e Pandemia a Venezia: l’edizione 2021” del Premio Laudato Si’ occasione per mondo del lavoro e giovani di conoscersi, capirsi, e guardare con nuova fiducia al futuro

Francesco Bruzzone, Sara Bettin, Calogero Mattia Priola: il futuro del Creato è fatto anche di questi nomi, quelli di tre giovani che lo scorso 14 dicembre hanno visto riconosciuto l’impegno, nato dai banchi dell’Università ma già guardato con attenzione dal mondo del lavoro, dell’impresa e del sindacato, di dare al territorio della loro comunità, l’area metropolitana di Venezia, una prospettiva.

“Non possiamo fare nulla per i giovani se non la smettiamo di parlare dei giovani e non cominciamo davvero a parlarci con loro, a cominciare dall’ascoltare le loro domande, le loro aspettative, concrete e vitali, ma soprattutto i laro progetti ed esperimenti sul campo”. Sono le parole con le quali si può sintetizzare la soddisfazione di associazioni di categoria, sindacato e Camera di Commercio, che nella Rete della Pastorale del Lavoro rappresentano il mondo dell’economia per questa coraggiosa edizione 2021 – dopo l’assenza causata dalla pandemia lo scorso anno - del Premio Laudato Si’ dedicato a tesi di laurea su temi legati all’ambiente, alla rigenerazione e alla sostenibilità nell’area veneziana.

All’evento ha partecipato, per l’Amministrazione Comunale di Venezia, l’Assessore alla Coesione Sociale e al Turismo Simone VENTURINI che ha sottolineato il contributo della Rete al dibattito per il miglioramento della città e l’impegno ad approfondire temi importanti come il delicato rapporto tra le generazioni  nell’ambito del lavoro e dell’economia urbana.

Un’occasione che ha visto, nella cornice del Centro Cardinal Urbani di Zelarino ed in particolare durante la tavola rotonda animata da Francesco Antonich, vicedirettore di Confcommercio, un momento di approfondimento ma anche di sintonizzazione tra mondo del lavoro e i giovani, che hanno posto domande e proposte molto, molto concrete.

Impossibile riassumere la densità del dibattito  - per il quale si rinvia alla registrazione sul profilo Facebook del settimanale diocesano Gente Veneta, ma a fissare i concetti chiave emersi sono stati proprio gli ospiti ai quali è stato chiesto di mettere a fuoco “tre parole chiave” per costruire il futuro dei giovani e non subirlo.

Per Siro MARTIN, Presidente Confartigianato Metropolitana Venezia, bisogna fondare ogni percorso di resilienza sulla cultura del lavoro unita alla sostenibilità ambientale, non disgiunte dalla flessibilità per reagire velocemente ai cambiamenti sempre più repentini ma senza venire mai meno alla dignità della persona, sia esso imprenditore o suo collaboratore.

Centralità della persona ancor prima che della risorsa umana per Valeria CITTADIN, di CISL Venezia, in rappresentanza dei sindacati dei lavoratori, per una dimensione del lavoro che sia in grado davvero di affrontare la complessità della realtà e di dare risposte concrete a tutta la comunità.

Elena BORDIN, Presidente Donne Imprenditrici FIPE Confcommercio Metropolitana Venezia ha evidenziato come se si scrive futuro si deve però leggere responsabilità che si concretizza con il dialogo concreto ed il confronto tra impressa, lavoratori, e tutte le componenti della società; il tutto però mai senza il necessario impulso dell’entusiasmo che solo può vincere ogni ostacolo e superare crisi come quella che stiamo vivendo.

Provocatori, concreti e decisi nel porre tutti gli attori, dell’economia e della politica, i giovani laureati.

Francesco BRUZZONE, è stato il primo classificato, premiato con 1.000,00 euro, grazie all’apporto di Veritas SpA e Comune di Venezia, ha presentato la propria tesi di laura "Un sistema di Cargo Hitching per la Laguna di Venezia: quale sostenibilità" che ha proposto un sistema di razionalizzazione e di forte impatto in termini di resilienza e sostenibilità per ottimizzare il trasporto di merci capillare nella città storica  e nell’estuario di Venezia.

Per Sara BETTIN,  laureata a Ca’ Foscari, una visione verso il mondo della cultura e del turismo, ancora una volta bisogna dare concretezza e senso al futuro, valorizzare anche le esperienze di studio, come gli stage, ma alla fine soddisfare le aspettative di certezza che hanno i giovani.

Con una già matura esperienza nel mondo della ricerca del design e della progettazione di soluzioni per la qualità della vita, Calogero Mattia PRIOLA, già impegnato nella progettazione di soluzioni per l’abbattimento delle barriere architettoniche in città, vede nel rapporto impresa, università e ricerca il rapporto vincente per agevolare il dialogo lavoro / formazione, perché solo dalla condivisone , dall’ascolto e dalla sistematica messa insieme di esigenze della collettività, risposte imprenditoriali e contaminazione dei saperi teorici e pratici si possono dare risposte concrete e resilienti.

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