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Comunicazione

Agenti e rappresentanti di commercio: “Al governo chiediamo risposte immediate e concrete”.

Il presidente di Venezia e Rovigo Montesco: “Si inaspriscono le restrizione, ma non si vedono sostegni: così gli agenti di commercio sono destinati all’estinzione”.

Ormai più che un grido è vera disperazione: in tutte le sedi istituzionali, a cominciare dal Governo, Fnaarc Confcommercio – Federazione Nazionale Associazioni Agenti e Rappresentanti di Commercio –, con i testa il presidente nazionale Alberto Petranzan e tutti i presidenti provinciali, denuncia l’impossibilità di operare e programmare l’attività lavorativa e ristori che permangono ben al di sotto delle aspettative, mentre si impennano i costi, a cominciare dalla benzina.
 
“Le difficoltà sono sempre più pressanti, non si è tenuto conto del differimento del pagamento delle provvigioni. Ripartire al più presto nel confronto con il Governo”, dice Stefano Montesco, presidente degli agenti Fnaarc Confcommercio delle province di Venezia e Rovigo.
 
Tra Venezia e Rovigo gli agenti di commercio sono oltre 4.300; 220.000, invece, i professionisti in Italia, che intermediano oltre il 70% del Pil nazionale e risultano tra i più colpiti dalle conseguenze economiche della pandemia. “Gli agenti e rappresentanti di commercio sono uno dei principali motori per le piccole e medie imprese italiane: penalizzare la categoria vuol dire rallentare lo sviluppo economico della nazione”, sottolinea Montesco.
 
Fnaarc Confcommercio proseguirà nelle prossime settimane l’attività di sensibilizzazione nei confronti del governo e dell’opinione pubblica sulle problematiche che riguardano gli agenti e i rappresentanti di commercio. Ma quello che la categoria teme è l’incapacità oggettiva di poter resistere e ripartire perché, come sottolinea ancora Montesco, “il sistema di sostegno messo in piedi dal precedente governo, non copre in maniera efficace la gamma  molto ampia di settori per cui operano gli agenti di commercio e  finora non ha tenuto conto del differimento del pagamento delle provvigioni. La logica stessa dei ristori ripartiti i base ai codici Ateco delle attività non potrà mai rispecchiare effettivamente le necessità economiche delle diverse imprese  colpite e quindi delle nostre diverse professionalità”.
 
Purtroppo anche il tavolo di confronto a suo tempo aperto con il governo Conte, presso il ministero dello Sviluppo Economico, ora rimane in stand by e si chiede che almeno il nuovo ministro lo riattivi al più presto.
 
“Dobbiamo assolutamente mettere i nostri operatori in grado di lavorare e di riprendersi”, conclude il presidente Montesco, che si unisce al coro dei colleghi di tutta Italia per richiamare l’attenzione anche delle autorità locali, a partire dalle Regioni: “Infatti la situazione è solo peggiorata: alle restrizioni sugli spostamenti, al drastico calo dei consumi e alla impossibilità di programmare la propria attività lavorativa, si somma l’ulteriore aumento dei costi correlati allo svolgimento della nostra attività”.
 
Alvise Sperandio
Ufficio stampa Confcommercio Metropolitana di Venezia
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