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Comunicazione

Agenzie di viaggio in ginocchio: il grido d’allarme di Fiavet

La presidente Silvia Russo: "Con il blocco del turismo molte aziende sono in gravissima difficoltà, mentre registriamo discrepanze di trattamento e ritardi nell'erogazione dei ristori".
 
A livello italiano solo il 60'% delle agenzie di viaggio ha ricevuto i ristori specifici del Mibact già garantiti dalla chiusura positiva dell’istruttoria. Il dato nazionale (4.300 su 7.200) si riflette anche nel territorio veneziano dove in tutto le agenzie sono circa 330 e solo poco più della metà ha ricevuto i ristori promessi.
 
Una situazione di incertezza che non fa che aggravare la già drammatica situazione di questi operatori della filiera turistica, nei fatti completamente fermi da un anno.
 
“La pandemia ha letteralmente spento il turismo mondiale - spiega Silvia Russo, titolare dell’agenzia Viaggi Rallo di Mestre, presidente Fiavet Confcommercio Unione Metropolitana di Venezia e consigliere nazionale di categoria – Agenzie di viaggio, tour operator, incoming ed outgoing, turismo congressuale, turismo scolastico, business travel, accompagnatori,  guide turistiche, già prima del Covid attraversavano una trasformazione, per l’evoluzione del settore, ma oggi si avvicinano pericolosamente ad una definitiva chiusura”.
 
Secondo le elaborazioni di Confcommercio Unione Metropolitana di Venezia sino alla fine del 2019 operavano poco meno di 490 imprese con circa 1.800 addetti nel veneziano e 48 con 122 addetti nel rodigino. Un dato che si è contratto di quasi un terzo, visto che già nel giugno 2020, proprio alla fine del primo lockdown le imprese del settore si erano ridotte a 337.
 
“Ma quello che ci allarma di più oggi – aggiunge Russo - è che registriamo una discrepanza di trattamento tra agenzie con la medesima posizione in istruttoria: c’è chi ha ricevuto subito i ristori e chi è ancora in attesa. Un ritardo inspiegabile e immotivato che ci sta mettendo a dura prova. I nostri uffici possono stare aperti, ma siamo nell’impossibilità di svolgere il nostro lavoro poiché i vari Dpcm impediscono gli spostamenti. Così le spese corrono (coperture assicurative, canoni dei gestionali e dei sistemi di prenotazione, affitti…), ma da mesi non incassiamo. Di fronte a queste incertezze non so quanti riusciranno a resistere a lungo”. 
 
Quella delle agenzie di viaggio, categoria particolarmente penalizzata dal blocco del turismo internazionale, è una realtà in cui si opera con almeno sei mesi di anticipo: viaggi di lavoro, di nozze, tour organizzati, eventi, sono tutte occasioni che necessitano di una programmazione di lungo periodo. “Abbiamo ormai perso la pianificazione della Pasqua e dell’estate 2021, ma temiamo di avere già compromesso parte dell’autunno. Con il ritardo dei ristori e l’introduzione dal primo gennaio della nuova definizione di default (inadempienza) che fissa criteri più restrittivi per le aziende, le prospettive non sono serene. Speriamo che i ristori giungano in tempo”, sottolinea la presidente.
 
Purtroppo, oltre al danno le agenzie di viaggio registrano anche la beffa: “Mentre il nostro lavoro era bloccato - conclude Russo - molti cittadini si sono comunque organizzati con sistemi fai-da-te. E ce lo dicevano. Sappiamo che c’era un migliaio di italiani, e certamente non per lavoro, alle Maldive a Capodanno”.
 
Alvise Sperandio
Ufficio stampa Confcommercio Unione Metropolitana di Venezia
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