arrow--linkarrow-calendar--leftarrow-calendar--rightattachmentcalendar-eventclock--outlineclockclose_modal_windowcloud_uploaddeadlinedownloademail--shareemailfacebookfaxgoogle-plus--framegoogle-plusinstagramlink--externallinklinkedinlocationlogo-confcommercio--fidilogo-confcommercio--venezialogo-confcommerciomarker--offmarkerphonepinterestsearch--whitesearchteacherstwitterverifiedyoutube

Comunicazione

Tari: è giunto il momento di una riforma organica e complessiva. Il decalogo di Confcommercio per tariffe eque, per ogni categoria d’impresa

L’annuale ricerca di Confcommercio-Imprese per l’Italia, compiuta attraverso gli strumenti  del portale confederale “osservatoriotasselocali.it” , dedicato alla raccolta e all’analisi di dati e informazioni sull’intero territorio relative alla tassa rifiuti (Tari) e delle elaborazioni di OpenCivitas (promosso dal Dipartimento delle Finanze e dalla Sose per determinare i fabbisogni standard delle amministrazioni locali), quest’anno non ha potuto non fotografare la situazione prodotta dalla pandemia che ha confermato la necessità di non rinviare più la riforma, da tempo attesa, non solo della determinazioni delle tariffe ma dell’intera “filiera” e gestione dell’asporto rifiuti.
 
Dallo studio emerge comunque lo sforzo dei Comuni della Città Metropolitana e della Provincia di Rovigo di rispondere alla necessità delle imprese di adeguare, per il 2020 e per il 2021, tariffe e modalità di pagamento a seguito delle chiusure imposte per legge dal lockdown e comunque dal calo dei fatturati.
 
“Un dialogo costante con le singole amministrazioni Comunali e con le società di gestione dei servizi che si è rivelato indispensabile per dare una risposta concreta alle imprese in gravissima difficoltà – spiega il presidente di Confcommercio Unione Metropolitana di Venezia, Massimo Zanon –. Comprendiamo i vincoli normativi attuali e le problematiche di bilancio che si stanno aggravando proprio a causa degli interventi straordinari e delle mancate entrate causate dalla pandemia, ma questa occasione deve vederci uniti per spingere il governo a riprendere e ad accelerare quella riforma da tanto attesa che dovrebbe consentire di adeguare tariffe e metodi di calcolo. Infatti, continua a valere un vecchio approccio presuntivo sulla produzione di rifiuti e di costi per Comuni e imprese, insomma parametri e criteri fermi a una realtà di oltre 30 anni fa: ormai vi sono tutti gli strumenti tecnologici ed economici per far pagare il giusto effettivo, contenere costi di gestione  delle multiutility, abbassare i costi per le imprese per restituire loro margini di competitività”.
 
E proprio sulle cose da fare Confcommercio, in occasione dell’annuale giornata dedicata alla Tari, aggiorna il proprio “decalogo” rivolto a tutte le istituzioni, dal legislatore al governo, fino agli enti locali, per arrivare al più presto alla riforma che renda più efficiente il sistema di raccolta dei rifiuti, abbatta i costi, renda più eque le aliquote tra le diverse categorie e sottocategorie.
 
Quattro gli ambiti d’intervento per Confcommercio-Impese per l’Italia:
 
  • Una profonda revisione del sistema di prelievo, perché rifletta in modo effettivo e puntuale la reale produzione dei rifiuti da parte delle utenze, sia domestiche e che non domestiche, estendendo i sistemi di misurazione a tutti rifiuti assimilabili a quelli classificabili come urbani.
  • Non assoggettabilità alla Tari dei rifiuti assimilati, considerando le chiusure stagionali e le chiusure per Covid e, per il futuro, per eventi a questo assimilabili;
  • Rivedere il costo di servizio contenuto nei piani finanziari dei singoli comuni: qui diviene determinante anche il lavoro di confronto tra Arera, enti locali e associazioni imprenditoriali per identificare insieme percorsi di efficienza e ottimizzazione;
  • Incentivare i comportamenti virtuosi di tutti gli utenti.
Di seguito il decalogo di Confcommercio per migliorare il servizio asporto rifiuti e rendere la Tari meno cara:
  1. Richiesta di trasparenza sulle scelte operate dagli enti locali: confronto con i sindaci per verificare il piano finanziario, proposto dalla società di servizi per verificare in particolare il giusto peso delle varie voci di costo e se tengono conto dei nuovi orientamenti e delle delibere di Arera;
  2. Verifica della corretta attribuzione delle voci di costo nel Piano finanziario;
  3. Sollecitazione dell’Ente Locale perché introduca criteri premiali nel regolamento comunale per raggiungere elevati standard di rifiuto differenziato;
  4. Chiedere il recepimento delle sentenze più favorevoli alle imprese, quanto a superficie da considerare o a tariffa da applicare, in seno ai regolamenti comunali, per lo più disattese;
  5. Verificare che non vengano considerati nella superficie imponibile spazi e aree scoperte che per loro natura non producono rifiuti;
  6. Promuovere la campagna per la pesatura periodica dei rifiuti prodotti da ciascuna categoria di utenza per superare le logiche presuntive;
  7. Spingere per l’adozione della tariffa puntuale, commisurando la tariffa all’effettiva quantità di rifiuto conferito e articolata in base alla qualità dello stesso;
  8. Sollecitare una nuova allocazione dei costi, per tenere conto del territorio e della dimensione delle diverse attività economiche;
  9. Prevedere sub categorie in seno al regolamento comunale, per evitare o minimizzare sussidi incrociati;
  10. Richiedere la ripartizione dei costi del servizio tra utenza domestica e non domestica effettiva, su criteri oggettivi, tenendo conto delle caratteristiche delle diverse zone urbanistiche del territorio comunale, della densità abitativa, della frequenza e della qualità dei servizi da fornire, elementi non sempre considerati nei regolamenti comunali.
“Anche nel veneziano e nel rodigino questo decalogo costituirà l’agenda per proseguire il lavoro di confronto con enti locali e con la società di gestione”, conclude il presidente Zanon.
 
Top