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Comunicazione

5 gennaio: via ai saldi invernali, ma le famiglie temono i rincari di bollette e l’inflazione Il decalogo di Federazione Moda Italia per un acquisto sicuro, genuino e conveniente

Come risponderanno le famiglie all’invito un tempo sempre tentatore dei saldi invernali il prossimo mercoledì 5 gennaio? Se lo chiede, non senza un velo di motivata preoccupazione anche Federazione Moda Italia (FMI) Confcommercio Metropolitana di Venezia che teme ancor più che gli effetti “lunghi” della pandemia, la consapevolezza delle famiglie veneziane (circa 127.000) e rodigine (circa 24.000) che molto peserà, e proprio in questi mesi invernali di inizio 2022 le fatture di luce, gas ed acqua. “Temiamo che l’importo destinato agli acquisti per i saldi di inizio anni possano essere inferiori ai 140 Euro a testa, appena al di sopra alla stima nazionale stimata in meno di 120 Euro e comunque somma già inferiore a quella dello scorso anno e del 2019” – lamenta Giannino Gabriel, presidente metropolitano di Venezia e regionale Veneto del sindacato dei negozi del fashion ed accessori di Confcommercio-Imprese per l’Italia.

Come al solito però le dinamiche saranno diversificate tra le diverse realtà locali italiane, e non solo per l’inizio non uniforme – alcune regioni del Sud sono già partite – ma anche per il cambiamento climatico che, lo si voglia o non, sembra aver più che mitigato quasi… riscaldato anche l’inizio dell’inverno.

“Tuttavia vogliamo essere moderatamente ottimisti” – continua Gabriel che da vicepresidente nazionale di FMI può valutare la situazione sia con gli occhi di Confcommercio nazionale che con quelli del Centro Studi di Confcommercio Metropolitana di Venezia – “perché forse proprio la voglia di contrastare una pressione psicologica esercitata dalla recrudescenza del Covid 19 di queste ultime settimane, potrebbe incoraggiare a nuovi acquisti: per questo teniamo d’occhio quanto accadrà in Sicilia e Basilicata e Valle d’Aosta le prime a partire”.

Federazione Moda Italia non è tanto preoccupata dell’andamento delle vendite, situazione per altro già preventivata, ma piuttosto attenta che tutte le norme nazionali e regionali per la corretta vendita in saldo -dall’informativa ai clienti alle modalità di vendita e di eventuale cambio del capo o accessorio acquistato -sia correttamente applicata dai propri esercenti associati e conosciuta dai propri clienti. “Sappiamo quanto il cliente fidelizzato sia un patrimonio inestimabile per i nostri negozi di prossimità: per questo invitiamo tutti a cogliere l’opportunità di affidarsi a chi ha esperienza e la necessaria conoscenza per aiutare il cliente a scegliere e a curare il proprio capo, originale e non contraffatto, e quindi garantito” tiene a precisare Gabriel che ricorda l’abc per un acquisto consapevole e sicuro, ricordando il decalogo di Federazione Moda Italia Confcommercio.

                                                                       

1. Cambi: la possibilità di cambiare il capo dopo che lo si è acquistato è generalmente lasciata alla discrezionalità del negoziante, a meno che il prodotto non sia danneggiato o non conforme (d.lgs. 6 settembre 2005, n. 206, Codice del Consumo). In questo caso scatta l’obbligo per il negoziante della riparazione o della sostituzione del capo e, nel caso ciò risulti impossibile, la riduzione o la restituzione del prezzo pagato. Il compratore è però tenuto a denunciare il vizio del capo entro due mesi dalla data della scoperta del difetto.

2. Prova dei capi: non c’è obbligo. E’ rimesso alla discrezionalità del negoziante.

3. Pagamenti: le carte di credito devono essere accettate da parte del negoziante e vanno favoriti i pagamenti cashless

4. Prodotti in vendita: i capi che vengono proposti in saldo devono avere carattere stagionale o di moda ed essere suscettibili di notevole deprezzamento se non venduti entro un certo periodo di tempo.

5. Indicazione del prezzo: obbligo del negoziante di indicare il prezzo normale di vendita, lo sconto e il prezzo finale.

6. Rispetto delle distanze: occorre mantenere la distanza di un metro tra i clienti in attesa di entrata e all’interno del negozio.

7. Disinfezione delle mani: obbligo di igienizzazione delle mani con soluzioni alcoliche prima di toccare i prodotti.

8. Mascherine: obbligo di indossare la mascherina fuori dal negozio, in store ed anche in camerino durante la prova dei capi

9. Modifiche e/o adattamenti sartoriali: sono a carico del cliente, salvo diversa pattuizione;

10. Numero massimo di clienti in store: obbligo di esposizione in vetrina di un cartello che riporti il numero massimo di clienti ammessi nei negozi contemporaneamente

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