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Comunicazione

e-FATTURA: emendamenti in Senato per rinviare obbligo al 01.01.2019

Il senatore Gilberto PICHETTO FRATIN (Forza Italia) presenterà in Commissione al Senato due emendamenti, da includersi nel disegno di legge di conversione del decreto-legge su Alitalia, aventi come oggetto sia il rinvio al 01.01.2019 dell’obbligo di fattura elettronica per le cessioni di carburanti, che il chiarimento sulla non tassabilità del credito d’imposta per i benzinai sulle commissioni per pagamenti a mezzo carta a partire dal 01.07.2018. La presentazione dei due emendamenti, originariamente fissata per il 15 corrente, è stata spostata a data da definirsi nei prossimi giorni in relazione all’andamento dei lavori.

Il senatore Pichetto Fratin ha riferito a STAFFETTA che si tratta del «primo percorso disponibile, se si apre una valutazione che dovrà fare il presidente della Commissione speciale Vito Crimi (M5S) e lo stesso presidente del Senato (Maria Elisabetta Casellati) oppure qualche altro provvedimento». L’eventuale «altro provvedimento» potrebbe essere il decreto di proroga dell’ARERA, già approvato dalla Camera e fase di trasmissione al Senato in settimana. Nell’uno come nell’altro caso, l’iter dell’inserimento degli emendamenti dovrà superare il vaglio di ammissibilità e congruità con i provvedimenti Alitalia o ARERA. Il senatore riferisce anche che «Qualche scambio con il ministero è stato già fatto, con la presentazione dell’emendamento metteremo la questione a punto, se andrà nel decreto Alitalia o in un altro». Che gli emendamenti trovino sponda in Commissione Senato non potrà che dipendere, ovviamente, dall’atteggiamento delle parti politiche «ma ci aspettiamo che possano appoggiarlo tutti i gruppi, anche Movimento 5 Stelle e Pd”, previo vaglio di ammissibilità, che ha una valenza di natura politico-istituzionale, oltre che tecnica, cui «servirà anche il parere del Governo, ancorché sia scaduto».

A sua volta, l’on.le SQUERI, da tempo impegnato sulla questione, spiega che «In sede ministeriale si è individuato, tra l’altro su proposta del ministero, il veicolo del decreto Alitalia, per introdurre la soluzione a un problema che va risolto in maniera tassativa perché non è possibile che tutti i ventitremila impianti siano in grado di svolgere gli investimenti che prevede l’anticipo della fatturazione elettronica e l’eliminazione della scheda carburante». L’emendamento in proposta, salvaguardando la norma approvata con la legge di bilancio, perciò istituirebbe un doppio canale, prevedendo sia una proroga dell’utilizzo della carta carburante, sia la possibilità di avvalersi, sostitutivamente, della fatturazione elettronica: («sarà possibile fare la fattura digitale ma non è obbligatorio per quei soggetti che possono attualmente scaricare l’Iva tramite scheda carburante»), mentre subentrerebbe l’obbligo con il termine del 01.01.2019, allorquando «il problema diventerà generale per tutto il sistema Paese. Su questa partita oltre a noi gestori ci sono i proprietari degli impianti, Assopetroli, gli agenti di commercio, i commercialisti, è una platea troppo importante per non darle ascolto».

Nel dettaglio, le proposte di modifica prevedono l’obbligo dal 01.07.2018 di emissione della fattura elettronica da parte degli esercenti impianti stradali di distribuzione carburanti nei confronti di quei soggetti che già oggi sono tenuti alla fattura per rifornimento di carburanti (Stato, Enti pubblici territoriali, Istituti universitari, Enti ospedalieri, ecc., autotrasportatori di cose per conto terzi iscritti all’albo). Per tutti gli altri soggetti passivi d’Iva, l’obbligo dovrebbe invece decorrere dal 1° gennaio 2019, fino a tale termine facoltizzati a continuare ad usare la scheda carburanti. Come già prevede la norma delle legge di bilancio, con decorrenza 01.07.2018 la deducibilità per le spese di acquisto carburanti nonché la detraibilità Iva su tali acquisti saranno riconosciute solo per pagamenti effettuati con tracciabilità elettronica (carte di credito, debito, prepagate e mezzi ritenuti parimenti idonei), mentre gli oneri di commissione addebitati per le transazioni agli esercenti degli impianti di distribuzione carburanti saranno riconosciuti per il 50% del loro ammontare come un credito di imposta che la proposta di emendamento stabilisce non essere tassabile.

 

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