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Comunicazione

Elezioni Fondazione Enasarco: tutti i sindacati chiedono al Governo il rinvio.

“Anche FNAARC Confcommercio ha sottoscritto la lettera aperta al Presidente del Consiglio dei Ministri Giuseppe Conte e ai Ministri Catalfo (Lavoro) e Gualtieri (Economia e Finanze), condivisa da tutti i sindacati degli Agenti per chiedere, insieme alla stessa Fondazione Enasarco,  lo slittamento delle elezioni per il rinnovo degli Organi dell’Ente, che a tutt’oggi rimangono fissate, in modalità telematica, per il periodo 17-30 aprile 2020”. Lo comunica Stefano Montesco, Presidente del sindacato metropolitano di Venezia degli agenti di Commercio, FNAARC.

“Nella lettera i sindacati  evidenziano” – tiene ad evidenziare Montesco” che “il differimento del periodo di votazione ad un momento successivo alla cessazione dell’emergenza e? un atto di responsabilità, prima ancora che un doveroso atto di carattere tecnico-amministrativo”.

E’ un dato di fatto che i provvedimenti assunti da Governo e Regioni a partire dal mese di febbraio per far fronte all’emergenza sanitaria hanno di fatto impedito le attività essenziali di informazione, incontro e confronto tra elettori ed eleggibili, attività che sono il presupposto imprescindibile di qualsiasi libera competizione elettorale e del diritto di esprimere un voto consapevole ed informato.

“La campagna elettorale per il rinnovo degli organi della Fondazione pertanto è stata del tutto impossibile” – continua il referente della FNAARC metropolitana” – Non c’è stato nemmeno quel periodo minimo, espressamente stabilito dalle norme vigenti per un confronto con gli elettori. Come FNAARC Metropolitana avevamo già in agenda  ben tre incontri sul territorio, ovviamente annullati a causa delle disposizioni per il contenimento del virus”. E continua: “ Ciò ha creato una situazione di criticità oggettiva che non può essere ignorata e che va direttamente ad inficiare il principio di tutela dei principi di libertà e di conformità ai fondamenti democratici di partecipazione alla governance della stessa Fondazione”.

In tutto il Paese gli aventi diritto al voto, tra agenti e imprese preponenti, sono quasi 300.00; una considerevole parte non ha ancora fornito la propria PEC, determinando l’obbligo per la Fondazione Enasarco di far pervenire circa 75.000 certificati elettorali a mezzo raccomandata e presso la sede di lavoro con le implicazioni che è facile immaginare (rallentamento del servizio postale, sedi di lavoro chiuse).  Oltre a ciò, la quasi totalità delle imprese preponenti, cui spetta l’elezione di un terzo dell’Assemblea, saranno impossibilitate a esprimere il voto fintanto che non terminerà l’attuale situazione di lockout.

“Per questo abbiamo ritenuto doveroso scrivere tutti insieme, senza distinzione di rappresentanza, questa lettera al Governo”  - conclude Montesco – “per richiamare il Governo alle proprie responsabilità, evidenziando che uno Stato che si fonda su principi democratici non può ritenere ammissibile che si realizzi una lesione del diritto tanto dei partecipanti alla competizione elettorale di svolgere in modo pieno e libero le attività tipiche di qualsiasi campagna elettorale, tanto degli elettori di poter formare le proprie scelte di voto in modo pienamente informato e consapevole”.

Nella missiva all’Esecutivo, infine, gli agenti di commercio confermano l’impegno confidano che la decisione di differimento delle votazioni adottata da Enasarco sarà condivisa e sostenuta in ogni sede, in quanto doverosamente adottata a tutela di una competizione elettorale che sia effettivamente partecipata, democratica e che, realmente, non lasci alcun elettore da solo.


 

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