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Comunicazione

Grazie Livio Chiarot: imprenditore gentile e di stile dalla vita appassionata per Confcommercio e che sapeva ascoltare i giovani

Livio Chiarot, Presidente Onorario di Confcommercio Metropolitana di Venezia, ci ha lasciato mercoledì 14 novembre, ancora una volta sorprendendoci tutti: solo qualche giorno prima ha voluto essere qui in Unione, perché aveva ancora tanto lavoro da sbrigare, da strigliare i… suoi ragazzi per organizzare le prossime Olimpiadi di 50&Più, della quale è stato storico leader nel Veneziano e di cui rimaneva Presidente Onorario – se non le porto a casa io le coppe, chi le porta? diceva sempre! -  e per salutare una dipendente che andava in pensione: lavoro, passione per l’Associazione e massima attenzione per i collaboratori.

Imprenditore storico della sua Venezia, classe 1925, nel 1954 costituisce con l’amatissima moglie Elena Fontana, scomparsa alcuni anni fa, la ditta Ardo s.a.s. punto di riferimento per decenni dell’ingrosso di articoli di tabaccheria e souvenir per centinaia di operatori di Venezia e d’Italia, che non ha mai smesso di girare, persino, dal 1964 al 1994, come rappresentante di commercio.

Elencare gli incarichi da dirigente negli organi di governo del sistema Confcommercio, da Revisore dei Conti a Presidente, a consigliere e tanti altri di grande responsabilità, ricoperti nel mondo associativo e nelle istituzioni, negli Enti Pubblici dove ha sempre rappresentato Confcommercio oppure 50&Più, a Venezia e a Roma, è un racconto di episodi intrisi di passione, dedizione e spesso anche di coraggio e di fede. Perché Chiarot gli ideali li praticava perché ad essi ci credeva davvero: ideali dell’impresa e del dovere civico dell’imprenditore nei confronti della propria Città, della collettività e dei singoli associati. Sempre coerente, in nome della trasparenza e della verità, nel fare anzitutto e sempre e al di sopra di ogni interesse personale o di parte, il bene delle sue seconde famiglie, Confcommercio e 50&Più e dei singoli associati ed imprenditori; ma anche sempre attento ai propri collaboratori: per Livio Chiarot il lavoro era un patrimonio di dignità da condividere sempre tra datore di lavoro e suoi collaboratori. E’ questo, era solito ribadire, che rende forte l’impresa e il lavoro quotidiano in azienda e in Confcommercio. 

Per lui il rispetto e l'ascolto andavano rivolti tanto al grande imprenditore, al dirigente, quanto al piccolo imprenditore, soprattutto quando era in difficoltà, per il quale non lesinava, con massima attenzione e discrezione, anche azioni di concreta solidarietà. E la sua attenzione e sensibilità e disponibilità a dare un consiglio era la stessa per i chi lavorava in Confcommercio, dal direttore all’uscere.

Negli ultimi anni, Livio Chiarot non ha semplicemente amato, ma si è battuto in prima persona per giovani, per le nuove leve, per coloro ai quali spettava la responsabilità di continuare a rendere vivo il territorio, vincenti le imprese, forte, credibile ed autorevole Confcommercio. E i Giovani Imprenditori, come i più giovani dipendenti del sistema associativo ne hanno riconosciuto, come prima di loro tutti gli imprenditori “seniores”, la levatura, unica ed esclusiva, del suo valore morale e del suo modello. Ci teneva ad essere anche il Presidente Onorario dei Giovani Imprenditori, e aveva preso molto sul serio l’affettuoso riconoscimento di “Tesserato n.1” che il Gruppo qualche anno fa aveva voluto tributargli.

Un maestro del fare sindacato, dell’ascolto e del consiglio: un grande dirigente la cui stima ed apprezzamento sono riconosciuti e condivisi da tutte le generazioni e da tutte le autorità ed istituzioni di tutt’Italia che lo hanno conosciuto e dove ha lavorato, rappresentato, lottato e, da amante dello sport, gareggiato con entusiasmo.

E, di questi tempi, tutti noi abbiamo bisogno di buoni maestri che, come Livio Chiarot, alla passione professionale e all’attaccamento per il mondo associativo sappiano unire umanità e sensibilità per le altre persone e trasmettere, anche nei momenti più difficili di trasformazione conseguenti al segno dei tempi nuovi, il valore civico dell’impegno senza riserve nella propria azienda, nel proprio lavoro e nella vita associativa in Confcommercio. Grazie Livio Chiarot!

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