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Comunicazione

Turismo: a causa della pandemia a rischio 1,3 milioni di posti di lavoro. E pensare che il 2019 è stato un anno record!

Nel dodicesimo rapporto "Osservatorio sul mercato del lavoro nel Turismo" Ente Bilaterale Nazionale Turismo, Federalberghi e Fipe lanciano un grido d’allarme: ad agosto e solo per alberghi e ristoranti sono state autorizzate 44 milioni di ore di cassa integrazione. Ciò significa che sono mancate 254mila mensilità a tempo pieno.

Da gennaio a maggio 2020 le assunzioni nei settori turismo e terme si sono ridotte dell'80% per i contratti di lavoro stagionale e del 60% per quelli a tempo determinato.

Previsioni negative per il futuro secondo le stime del Governo che vede, nel periodo agosto – dicembre 2020 una riduzione delle assunzioni nell'ordine del 70%.

Di fatto  non comparabile i dati con l’andamento del 2019, anno del record che da marzo a maggio ha visto una media mensile di lavoratori dipendenti nel turismo pari a1.262.921 unità.

Di queste il 59,8% aveva contratti a tempo indeterminato, e quindi tutelata dal blocco dei licenziamenti, ma il restante 40,2% era rappresentato da lavoratori con contratto a termine o stagionali. Nell’intero anno gli occupati dipendenti sono stati in media 1.300.512, con un aumento rispetto al 2018 del 4,7%. In particolare, si trattava di donne (52,6% sul totale) e giovani (il 60,1% ha meno di 40 anni).

Quasi impossibile, per chi ha visto scadere il proprio contratto a tempo determinato, trovare un nuovo impiego, e così sono andate perse anche moltissime professionalità, una dispersione di competenze che produrrà verosimilmente effetti negativi sul settore  proprio quando ci sarà la tanto auspicata vera ripresa.


 

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