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Comunicazione

Aiuti alle imprese del fashion: segnale atteso ed importante, premiato lo sforzo di Federazione Moda Italia. Il timore adesso è per il decollo dei costi di energia ed utilities

Soddisfazione di tutta Federazione Moda Italia (FMI) Confcommercio per l’ultimo decreto legge approvato nelle scorse ore. Per Giannino Gabriel, presidente di FMI Venezia e Rovigo e del Veneto e vicepresidente nazionale “Le risorse rimangono contenute, ma la direzione è senz’altro quella giusta, in particolare la decisione del Governo di soste nere le attività commerciali e di estendere ai negozi di moda il credito d’imposta del 30% sulle rimanenze di magazzino”. E continua: “Con il nostro presidente nazionale Renato Borghi stiamo lavorando dal 2020 perché le istanze delle imprese del fashion venissero non solo ristorate, ma supportate per sopravvivere prima e per ripartire poi. Possiamo oggi essere comunque soddisfatti del lavoro fatto e d’essere stati ascoltati sia dal ministro Giancarlo Giorgetti che dalla Commissione Attività produttive delle Camere”. Abbigliamento, calzature, accessori hanno sofferto un biennio 2020-2021 di vera quarantena commerciale e questo avvio d’anno, nonostante i saldi permane ancora estremamente tiepido. “Crollo vertiginoso delle vendite, eccessivo utilizzo di modalità di lavoro agile nel pubblico e nel privato, quasi completa assenza dello shopping dei turisti e ad un sentiment negativo che rallenta” – lamenta ancora Gabriel – “hanno colpito un comparto che già negli anni precedenti stava conoscendo una difficile congiuntura legata a nuovi comportamenti e stili d’acquisto, non ultimo le vendite on line”.

Tuttavia adesso preoccupa un altro fronte: l’incremento dei costi energetici che renderà costi proibitivi e difficilissima la competitività dei negozi di prossimità. “Le misure di sostegno, nonostante la dotazione di risorse non corrisponde alle necessità – fa eco Gabriel al Presidente nazionale Borghi – ma sono un messaggio positivo che risponde al rischio di vedere anche quest’anno forti eccedenze di magazzino per i negozi di moda, con problemi a cascata su tutta la filiera”.

Dopo due anni di fortissime riduzioni dei margini, utili soltanto a contenere le perdite di fatturato e a garantire continuità aziendale ai fornitori, Federazione Moda Italia rilancia l’allarme: i negozi rischiano di non avere più liquidità anche per i forti indebitamenti con Istituti di credito, fornitori, locatori e, in alcuni casi, anche con il fisco.  Le fatture energetiche, ma a cascata di tutte le utilities, costringeranno a tenere alti i prezzi e di conseguenza a vedere ulteriormente compressi gli acquisti. “L’inflazione già a gennaio, secondo le stime di Confcommercio, vola al 4,7%” ricorda infine Gabriel, che conclude: “quando le persone dovranno fare i conti con un portafogli notevolmente alleggerito e con l’ineludibile incremento dei prezzi di prodotti anche di prima necessità, ancora una volta rinvierà l’acquisti di capi e calzature non strettamente necessari”.

 

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