arrow--linkarrow-calendar--leftarrow-calendar--rightattachmentcalendar-eventclock--outlineclockclose_modal_windowcloud_uploaddeadlinedownloademail--shareemailfacebookfaxgoogle-plus--framegoogle-plusinstagramlink--externallinklinkedinlocationlogo-confcommercio--fidilogo-confcommercio--venezialogo-confcommerciomarker--offmarkerphonepinterestsearch--whitesearchteacherstwitterverifiedyoutube

Comunicazione

Confcommercio Federazione Moda Italia: bene il parziale rimborso (30%) della merce invenduta, ma distante dal coprire oltre un miliardo di euro di mancati incassi

“Abbattere del 30% il costo dell’invenduto, delle giacenze in magazzino è una buona notizia, ma siamo ancora molto, troppo distanti da quanto servirebbe per poter coprire le perdite per mancate vendite di abbigliamento e calzature che ammontano a circa un miliardo di euro”- dice Giannino Gabriel, che non nasconde la delusione dei dettaglianti del settore di Venezia e del Veneto di cui è il Presidente. E precisa: “Come Confcommercio Federazione Moda Italia abbiamo chiesto il 60% di credito imposta sulle rimanenze di magazzino autunno 2019 primavera 2020”.

 

Del resto, denuncia FMI ad un mese dalla riapertura, le imprese continuano a soffrire con cali pesanti delle vendite: dal 50% e, nelle località turistiche, fino all’80% del fatturato rispetto allo stesso periodo del 2019. “Solo nel Veneto” – spiega allarmato Gabriel  – “la riduzione di oltre il 70% dei turisti provenienti dall’estero sulle nostre spiagge (36milioni di presenze) comporta danni gravissimi all’indotto costituito da negozi legati alla moda, con un calo delle assunzioni o l’aumento dei licenziamenti che potrebbe a fine stagione attestarsi su meno 60% degli addetti.  

 

Il prossimo primo agosto si apriranno i saldi e gli esercenti sperano che questi possano almeno in parte riaccendere gli acquisti, altro stimolo dovrebbe giungere dalle vendite promozionali eccezionalmente già possibili in queste settimane: “Le prospettive impongono  grande cautela” – conclude Gabriel – “ ma va apprezzato l’attenzione e lo sforzo che la Regione del Veneto sta rivolgendo ai settori più colpiti dalla chiusura forzata: contiamo anche sul fare squadra, con i parlamentari del nostro territorio, perché le misure dei diversi decreti diventino concrete, semplici e veloci: crescono le imprese che  ritengono di non aprire questa stagione, non poche stanno seriamente pensando a chiudere per sempre, persino nelle piazze più forti come Venezia e i capoluoghi di provincia: l’emergenza non è finita”.

 

“Ora speriamo che il decreto venga rapidamente convertito in legge” – aggiunge Gabriel – “e contiamo che con l’aiuto dei nostri parlamentari del territorio, che stanno rivolgendo una particolare attenzione alle nostre necessità, si possano inserire ulteriori miglioramenti indispensabili per accompagnare le imprese fuori dal tunnel”.

Top