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Comunicazione

Econonomia del terziario: da consumi e lavoro primi segnali positivi

Finale d’anno moderatamente positiva per vendite, consumi e anche per quanto concerne la percezione del clima da parte delle famiglie. A novembre 2017, infatti, ci comunica il Centro Studi Confederale, l’Istat ha registrato le vendite al dettaglio in aumento rispetto al mese precedente, dell'1,1% in valore e dello 0,8% in volume. Bene soprattutto le vendite di beni alimentari (+1,1% in valore e +1% in volume) e quelle di beni non alimentari (+1% in valore e +0,7% in volume). Rispetto allo stesso periodo del 2016, poi, le vendite al dettaglio sono balzate del +1,4% in valore e dello 0,6% in volume; per i prodotti si è registrato un +2,0% in valore, per i prodotti non alimentari la crescita è stata del +1,1% in valore e del +0,8%volume.

Da segnalare che, sempre in ragione d’anno, le vendite al dettaglio sono cresciute per la grande distribuzione (+2,6%), ma hanno sostanzialmente tenuto, con un timido incremento, anche tra le imprese di piccole superfici (+0,2%), segnale finalmente positivo dopo la sequela di contrazione dei periodi precedenti.  

Incoraggiante anche il dato elaborato sempre dal Centro Studi Confederale, del Misery Index Confcommercio che, attestandosi a 18,5 punti, scende lievemente rispetto al mese precedente. La stabilità dei prezzi di bene e servizi è la ragione di questa diminuzione, precisa lo stesso centro studi di Confcommercio, che precisa però anche “la sostanziale stabilità dall'area del disagio sociale che si registra da giugno 2017 e si inserisce in un contesto in cui, pur permanendo una tendenza al consolidamento della ripresa, sono presenti elementi di discontinuità che portano a guardare con una certa cautela alle prospettive per il 2018”.

A novembre i prezzi dei beni e dei servizi ad alta frequenza d'acquisto sono aumentati dell'1,7% su base annua, invariati rispetto ad ottobre. 

Infine uno sguardo al lavoro, con il dato forse più significativo: nel novembre 2017 il tasso di disoccupazione è sceso all'11% dall'11,1% di ottobre, al livello più basso dopo settembre 2012.

In particolare, l’Istat evidenzia che il tasso di disoccupazione dei giovani tra i 15 e i 24 anni scende al 32,7% in calo di 1,3 punti rispetto a ottobre. Il tasso di occupazione 15-64 anni è salito al 58,4% con un aumento di 0,2 punti percentuali su ottobre e di 0,9 punti su novembre 2016. Spicca il dato del tasso di occupazione delle donne: salito al 49,2% si conferma come il livello più alto di sempre.

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