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Comunicazione

FIPE Confcommercio: chiediamo una data per tornare al lavoro, anzi al servizio della città, dei cittadini e delle imprese!

Chiara, composta ma determinata: così l’Assemblea Straordinaria a Roma ha chiesto al Governo una linea di chiarezza e di certezza e proposto un percorso da attuare già oggi per non anniettare un settore al servizio della collettività

In Piazza San Silvestro, a pochi passi dal Parlamento e da Palazzo Chigi, ma non per gridare o spaccare, ma per far comprendere, proporre e costruire un percorso che porti al più presto alla riapertura dei pubblici esercizi, delle discoteche, del mondo dell’ospitalità e di servizio alla collettività. Questa l’azione sindacale, tanto forte perché composta, chiara ed appassionata che il mondo di FIPE Confcommercio, a cominciare dall’abbraccio del presidente Carlo Sangalli che ha aperto i lavori, ha voluto lanciare alla politica e condividere con ni cittadini dall’Assemblea Generale straordinaria di ieri martedì 13 aprile.

Per rispettare le misure di  contenuimento del contagio in Piazza san Silvestro erano presenti solo delle delegazioni da tutta l’Italia e non solo delle associazioni  della famiglia FIPE, ma di tutta Confcommercio,  per Confcommercio Metropolitana di Venezia e Rovigo la delegazione era guidata dal Presidente Massimo Zanon, presente anche, per il  mondo della costa il Presidente di Unionmare, Alessandro Berton.

Centocinquanta rappresentanti territoriali migliaia di persone collegate da ogni parte d’Italia, da nord a sud, per offrire la propria testimonianza - perché come è stato ben ribadito ieri, con le chiusure si spegne non solo la vita e la convivialità ma anche la voglia di fare shopping, si offuscano le relazioni. Ma bastava appunto accedere a Facebook e a qualunque sito Confcommercio per essere colpiti dalle centinaia di collegamenti, come hanno ben mostrato alcune finestre su piazze e sedi Confcommercio d’Italia.

Noi oggi siamo qui – ha detto Sangalli -e vogliamo futuro. Oggi in questa piazza, in queste piazze, c’è l’Italia. L’Italia che rischia in proprio e crea lavoro e futuro per la famiglia, per i collaboratori”. E ha concluso: “se non si sopravvive oggi, non c’è futuro domani”.  

Il Presidente Confederale ha detto che le ragioni  sono quelle di un mondo che non potrà mai essere compensato per quello che ha perso, ma deve essere riconosciuto per quello che vale e per quello che è in grado di dare.” E ha lanciato una richiesta ben precisa: "Ci dicano, una volta per tutte e ce lo dicano con i numeri -ha incalzato Sangalli - se le nostre attività sono davvero quelle che vanno chiuse per prime e per troppi mesi. Ce lo dicano e ce lo spieghino bene. Perché noi vogliamo riaprire.  Vogliamo riaprire in sicurezza. “ Ed ha sottolineato che “il futuro parte da un piano vaccini coordinato, diffuso, tempestivo e soprattutto senza incertezze". "

Il Presidente di FIPE Confcommercio, Lino Enrico Stoppani, ha quindi introdotto le numerose testimonianze dei propri colleghi, sottolineando l’esasperazione che nasce dall’incertezza, ma ancor prima dalla frustrazione scaturita dalla mancanza di ascolto, di attenzione e di volontà di fare da parte della politica: “Un settore discriminato nella sua dignità, noi abbiamo sempre avuto solo il dovere di rimanere chiusi".  "Non sarà possibile recuperare tutto quello che si è perso - ha detto Stoppani - ma almeno avere dei ristori compatibili con le perdite di fatturato.  Rispettando i protocolli di sicurezza, che peraltro abbiamo sempre scrupolosamente messo in pratica, vogliamo riaprire subito. Chiediamo con rispetto alla politica di tornare a fare il proprio mestiere". "Chiediamo anche - ha concluso Stoppani - una spinta vera sulla campagna vaccinale".

Per il Presidente di Confcommercio Unione Metropolitana di Venezia Rovigo, Massimo Zanon presente per testimoniare anche la drammaticità della situazione che sta colpendo in particolare le città d’arte come Venezia e per rappresentare la necessità che il turismo, patrimonio economico strategico del Paese sia messo in condizione di partire al più presto, l’Assemblea di FIPE Confcommercio del 13 aprile “Non è stato un simbolo, ma un’azione sindacale forte che ha confermato sia lo stile sempre costruttivo e propositivo di Confcommercio, ma anche la volontà di non chiedere l’elemosina dei ristori, ma piuttosto  di riconoscere lo sforzo del settore per garantire i massimi livelli di sicurezza e la volontà di essere messo in grado di lavorare, di dare il proprio contributo all’economia e all’occupazione”.

In allegato la rassegna stampa. 

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