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Comunicazione

Il Presidente nazionale, Carlo Sangalli, ha ribadito l'impegno di Confcommercio sulle riaperture

“Tenere alta la guardia sul tema della sicurezza e della legalità. Perché legalità e sicurezza sono una precondizione di normalità”. Con queste parole, alla presenza del Ministro dell’Interno, Prefetto Luciana Lamorgese, Carlo Sangalli ha inaugurato la giornata – e la serie di iniziative analoghe che si succederanno nelle territoriali, compresa prossimamente, il prossimo venerdì 30 aprile in streaming, anche l’Unione Metropolitana di Venezia Rovigo – da otto anni nota come “Legalità ci Piace!”.

Sangalli ha ribadito l’impegno di Confcommercio sulle riaperture: “Normalità significa – ha detto il presidente - innanzitutto poter lavorare, poter riaprire. Questo stiamo chiedendo al Governo e alle Istituzioni, con proposte puntuali nelle misure di sostegno e di messa in sicurezza, con un lavoro assiduo sui provvedimenti governativi e in Parlamento”.  “Lo abbiamo chiesto anche nelle piazze, in tante piazze d’Italia – ha continuato il presidente - fino alla manifestazione di qualche giorno fa della Fipe, dimostrando come una rappresentanza d’impresa responsabile si muove nel perimetro della legalità e della civiltà, dando voce al tempo stesso alla disperazione delle imprese”. Ci sembra oggi che la decisione del Governo vada in questa direzione sulle aperture, a partire dal metodo, quello cioè della programmazione, con un calendario definito”. 

Prima di passare la parola al Ministro Lamorgese, il presidente di Confcommercio non ha mancato di sottolineare il disagio ancora presente tra molte imprese che non potranno ancora aprire: “Le aperture per le sole attività all’aperto – ha detto Sangalli rivolgendosi al Governo per il tramite del suo esponente - rischiano di penalizzare almeno la metà delle imprese che non possono usufruire di questa possibilità. E va detto che è anche una doppia penalizzazione per le imprese dei pubblici esercizi della montagna, considerate le stesse condizioni climatiche”. “Confcommercio – ha detto Sangalli - chiede a questo proposito due ulteriori accorgimenti: da una parte, favorire una sensibilizzazione nei confronti delle amministrazioni locali nel permettere di utilizzare nuovi spazi pubblici, così da assicurare maggiore vivibilità delle nostre città e territori; dall’altra parte, sarebbe importante anticipare prima possibile le aperture anche all’interno, con distanziamento e protocolli di sicurezza”.

Il Presidente ha quindi richiamato istituzioni e lo stesso sistema a fare quadrato insieme per prevenire eper aiutare, le vittime dell’usura.

“Nei momenti di crisi diventa una vera e propria piaga sociale,” ha denunciato con forza Sangalli, basta guardarsi intorno per capirne le ragioni". E ne ha spiegato le ragioni: “Nel 2020, le imprese del commercio, alloggio e ristorazione hanno subito una drammatica riduzione del volume di affari e oltre un terzo si è trovato stretto in un combinato disposto pericolosissimo, cioè la mancanza di liquidità combinata con una difficoltà sostanziale di accesso al credito. Ed è per questo che, senza sosta, in questi mesi abbiamo chiesto non solo indennizzi adeguati e tempestivi, ma anche moratorie fiscali e creditizie ampie ed inclusive, la sospensione e la rateizzazione degli impegni fiscali e possibilità più ampie di accesso al credito”.

Quindi ha ribadito: “Senza fatturato, senza liquidità, senza credito, e con i costi da pagare è facile capire quanti imprenditori rischiano, infatti, di essere facili prede per la criminalità organizzata e le pratiche di usura. Come emerge dai nostri dati, infatti, dal 2019 ad oggi la quota degli imprenditori che ritiene aggravato il fenomeno è aumentata di 14 punti percentuali. E sono ad immediato e grave rischio di usura circa 40mila imprese del commercio, della ristorazione e dell’alloggio”.

Il Ministro dell’Interno Lamorgese ha ringraziato Confcommercio per il contributo pronto e diretto e la vicinanza alle Istituzioni nella lotta contro l’usura e la criminalità che spesso ne è la conseguenza: "Questa è un’occasione importante di riflessione su temi essenziali per rilanciare il tessuto produttivo. E anche le aperture dei prossimi giorni possono rappresentare un volano per il rilancio delle imprese". Lamorgese ha confermato che il coronavirus ha inciso sulla crescita di fenomeni come l’usura. "E’ necessario da parte di tutti - ha detto il ministro - impegnarsi per combattere questo fenomeno. La denuncia è un elemento molto importante".

"Come ministero dell'Interno - ha aggiunto - ci stiamo impegnando sul territorio con le prefetture per raccogliere le istanze che provengono dal territorio. E’ indubbio che lo scenario in atto è di indubbi interesse per le mafie che sono capaci di adattarsi ai cambiamenti di scenario economico e intercettare le tante risorse messe in campo dal governo per sostenere l’economia". "L'usura è il tipico reato spia sintomatico della penetrazione della criminalità organizzata sul territorio che approfitta della mancanza di liquidità delle imprese". "La criminalità organizzata - ha sottolineato Lamorgese - è capace di mettere in piedi una sora di welfare alternativo per le famiglie che poi rimangono incastrate nell’ingranaggio dell’usura". Il ministro dell'interno ha poi ricordato l'impegno del governo nell'attività di contrasto e prevenzione e ha menzionato un organismo di monitoraggio creato per fotografare il fenomeno criminale.

 

 

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