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Comunicazione

Turismo: nelle norme applicative della Direttiva Pacchetti accolte molte osservazioni di FIAVET

Grazie anche alla stringente azione di Fiavet Confcommercio, in rappresentanza delle agenzie di viaggio è statop possibile mitigare, almeno in parte, gli effetti  temuti da tutti gli operatori, dell'applicazione della Direttiva europea 2015/2302 recepita e resa operativa anche in Italia da qualche giorno, con il decreto legislativo approvato definitivamente dal Consiglio dei Ministri e con il quale si modifica  la legislazione relativa ai pacchetti turistici e ai servizi turistici collegati.

L’impegno congiunto di Confesercenti e di Fiavet Confcommercio, guidata da Jacopo De Ria di Fiavet Confcommercio, ha quindi conseguito qualche primo risultato a difesa di un settore aggredito - per dirla con gli stessi Preidenti delle Associazioni delle agenzie viaggi -  da ‘apprendisti stregoni’ che vendono ‘pacchetti turistici’ senza offrire garanzie e professionalità.

Sono state accolte diverse segnalazioni fondamentali per il settore. Molto è stato fatto, grazie anche ai tecnici del Mibact, ma si poteva fare ancora di più e meglio. Tra le novità, è da segnalare la parte sanzionatoria ed il mantenimento della competenza concorrente tra Enti locali e Autorità Antitrust, che consentirà maggiori forze in campo per vigilare contro gli abusivi e quegli operatori che tenteranno di eludere le norme con interpretazioni e forzature in concorrenza sleale con le agenzie di viaggio”.

Rimane confermato il limite del 25% per i servizi aggiuntivi mentre non è stata accolta la responsabilità solidale e sussidiaria del venditore.

L'importante interevento di Fiavet ha fatto si che si sia fatto riconoscere il turismo scolastico come degno delle tutele della Direttiva e ha fissato dei parametri per contrastare i viaggi organizzati da associazioni culturali, sportive, religiose e simili.

Riguardo agli aspetti controversi, le sigle Confederali del settore delle agenzie di viaggio si rivolgeranno alle sedi competenti per segnalare le eventuali anomalie nel testo di recepimento rispetto a quello originario dell’UE.

 

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